Forse il mouse è uno degli oggetti che usiamo per più tempo durante le nostre giornate lavorative.

Può avere le forme più strane e particolari (vedi in basso) eppure il mouse fu inventato come una piccola scatolina dotate di rotelle e sensori che, collegata a un calcolatore, trasferiva il proprio movimento al puntatore sullo schermo.

L’idea di costruire un dispositivo che consentisse l’interfaccia diretta tra uomo e macchina fu di Douglas Engelbart, estroso inventore statunitense (ma di origini tedesche, svedesi e norvegesi) che, oltre al mouse, sviluppò con i suoi collaboratori l’ipertesto, le reti di computer ed è stato anche il precursore dell’interfaccia grafica.

Il prototipo del mouse di Engelbart fu sviluppato negli anni ’60 e brevettato il 21 giugno 1967.
Il primo mouse era un guscio di legno che copriva due ruote di metallo, ma non fu commercializzato prima del 1981, quando la Xerox Corporation mise sul mercato lo  Xeros Star, il primo personal computer completo di mouse, tastiera e stampante. Un vero e proprio gioiello della tecnlogia!

Douglas Engelbart non riuscì ad arricchirsi mai per la sua straordinaria invenzione: quando la Xerox commercializzò il mouse, il brevetto era scaduto da poco.

Non solo Engelbart inventò l’oggetto senza il quale oggi non trascorriamo una giornata senza averlo tra le mani, ma anche il nome (che forse parzialmente ha contribuito al suo successo): il mouse, o topolino! Uomo ecclettico e fantasioso, si racconta che un giorno Douglas Engelbart, osservando il suo dispositivo, si fissò sul filo che lo collegava al computer e disse: “Sembra la coda di un topolino” (It looks like the tail of a mouse). 

Oggi di mouse ne esistono di tutti i tipi, di ogni forma e colore, e molte cose sono cambiate da quando Engelbart brevettò il suo dispositivo.

Douglas Engelbart è morto nel 2013, nel silenzio quasi totale della stampa, eppure si può dire che abbia contribuito a creare il mondo così come lo conosciamo oggi.
Per questo vogliamo dire: Grazie Douglas!