Come ogni anno, in occasione della Festa della Donna, pubblico una galleria di immagini che ritraggono il mondo delle donne, quello dei normali atti di eroismo quotidiano.
Quest’anno mi è venuto in aiuto il National Geographic Italia con le spendide foto della mostra “Women of Vision. Le grandi fotografe di National Geographic” (Torino, 25 ottobre 2014 – 11 gennaio 2015): 99 fotografie di 11 fotografe che hanno avuto la straordinaria capacità di raccontare il mondo “dal punto di vista delle donne”, senza scadere nel settarismo di genere.
Le mie piccole battaglie quotidiane, in merito alla “questione femminile” stanno prendendo sempre più la strada dell’affermazione della diversità di genere. Uomini e donne sono diversi, così come lo sono bambini e anziani, cristiani e musulmani. Abbiamo necessità, ritmi e attitudini diversi. E’ da questa premessa che, secondo me, dovremmo continuare a lottare per la parità dei diritti. In una società senza differenze è “facile” dirsi uguali. La prova di maturità di una società complessa e libera sta nel riconoscere le differenze singolari dietro la parità dei diritti.
Ma quando è dura farlo capire in primis alle donne, che per farsi accettare dai maschi ne assumono spesso gli atteggiamenti (il più delle volte i peggiori) oppure offrono allo sguardo e al consumo i tratti che sessualmente ci differenziano. Reiterando l’assimilazione dei comportamenti maschili e l’ostensione delle proprie grazie, ci si continua a soggiogare al volere maschile, negli usi, costumi e consumi, senza imporsi realmente.
Per richiedere la parità di diritti, bisogna riconoscere l’esistenza di una differenza sostanziale tra i soggetti.
E, prendendo in prestito le parole di Anna Kulisciova,
Mi auguro, per il trionfo della causa del mio sesso, solo un po’ più di solidarietà fra le donne.
Anna Kulisciova
-
ottobre 2011, Austin, Texas Fotografia di Kitra Cahana "È vero, i ragazzi si mettono in pericoli anche gravi, ma è per questo atteggiamento che possiamo anche essere creativi e originali." Nella foto, Taylor Dicristofalo spiega che probabilmente non si sarebbe fatta il piercing alla lingua se la sua migliore amica non l'avesse trascinata in una strada del centro di Austin per questa avventura eccitante e pericolosa.
-
maggio 2010, Miami, Florida Fotografia di Maggie Steber Per un periodo la fotoreporter Maggie Steber è andata due o tre volte a settimana a casa di una famiglia multirazziale molto povera, che era tornata abusivamente nella casa in cui era stata sfrattata. Per Steber questa foto rappresentava la possibilità di raccontare la disuguaglianza razziale ed economica: "Per me è una sorta di missione, la fotografia è il mio modo di dimostrare che anche nella povertà c'è bellezza e a volte serenità."
-
dicembre 2012, Talas, Kirghizistan Fotografia di Carolyn Drake Quando devono prendere una decisione importante, alcuni Kirghisi si rivolgono agli sciamani per farsi leggere le carte. Le diverse forme di sciamanesimo sono accomunate dalla fede nei potenti spiriti invisibili.
-
novembre 2007, Hollywood, Florida Fotografia di Maggie Steber Per quasi 30 anni Maggie Steber ha seguito le vicende di Haiti: fin dal 1985 ha documentato le sollevazioni, i disastri naturali, le rivolte sociali. Più di recente Maggie ha rivolto l'obiettivo verso sua madre, colpita da demenza senile. Steber ha usato la fotografia per superare il trauma emotivo provocato dalla perdita di una persona cara e per creare nuovi ricordi. Questa immagine della madre che fa colazione a letto è stata realizzata durante quello che la fotografa ha definito il malinconico viaggio nella perdita della memoria. "Queste foto raccontano la mia storia."
-
giugno 2011, Hajjah, Yemen Fotografia di Stephanie Sinclair La fotografia di Stephanie Sinclair qui riprodotta, scelta come immagine di copertina del catalogo, ritrae Nujood Ali, che aveva dieci anni quando ha deciso di fuggire dal marito violento che ne aveva venti più di lei. Incurante ai rimproveri del padre, che pretendeva fosse una brava moglie, è salita su un taxi e si è fatta portare al tribunale di Sanaa, nello Yemen, per chiedere il divorzio. Il gesto coraggioso e la dura battaglia legale che ne è seguita hanno trasformato la ragazza in un'eroina dei diritti delle donne in tutto il mondo.
-
settembre 2012, Sanaa, Yemen Fotografia di Stephanie Sinclair In questa immagine Stephanie Sinclair ha ritratto una tenente dell'esercito yemenita che camminava nei corridoi di una caserma armata di fucile. Sono state le stesse donne ufficiali ad avere l'idea delle pareti rosa: "È bello vedere questa doppia anima delle donne yemenite", commenta la fotografa. "Nella mia carriera ho documentato spesso situazioni in cui le donne devono lottare, ma ci sono state anche molte conquiste."
-
marzo 2003, Utuado, Portorico Fotografia di Amy Toensing Un giorno, di buon mattino, Amy Toensing attraversava in auto una lussureggiante regione montuosa quando ha visto questi vestitini eleganti: "li ho visti lì, stesi ad asciugare. C'era qualcosa in quei colori che mi sembrava una sintesi perfetta della mia idea di Portorico".
-
dicembre 2009, Hotan, Xinjiang, Cina Fotografia di Carolyn Drake Nella foto, una giovane coppia balla in una discoteca di Hotan, nello Xinjiang, la provincia cinese patria del popolo uiguro. Qui gli Han - l'etnia cinese maggioritaria - sono sempre più numerosi. "Torno spesso nella regione autonoma uigura del Xinjiang, perché sono convinta che i cambianenti in corso debbano essere considerati da molteplici punti di vista. Sono affascinata inoltre dal paesaggio, dalla cultura collettiva, della vita di strada e dall'ospitalità di questa gente."
-
luglio 2011, Baghdad Fotografia di Lynsey Addario La foto parla dell'Iraq in via di ricostruzione, catturando un momento di distensione e divertimento in un cinema 4-D: "Volevo descrivere la gente che si rilassava in un luogo che aveva sofferto moltissimo."
-
febbraio 2006, Firenze Fotografia di Jodi Cobb A proposito di questa foto l'autrice commenta: "Sapevo che in Italia avrei trovato espressioni tra le più romantiche, e le mie aspettative non sono state deluse." Seduta in un bar, una donna legge un finto giornale su cui è stampato un messaggio d'amore. La Cobb descrive la scena come "l'ennesimo istante fuggevole che ho avuto la fortuna di cogliere in una cultura che dedica molto spazio al corteggiamento e al romanticismo."
-
-
agosto 2001, Ocean Grove, New Jersey Fotografia di Amy Toensing A distanza di 15 anni, Amy Toesing è ancora affezionata al servizio realizzato nel 1999 (e pubblicato due anni dopo da National Geographic) sulla costa del Maine. Attraverso immagini poetiche, ha catturato l'essenza della vita della comunità di pittori e pescatori di aragoste. Da allora non ha mai smesso di puntare l'obiettivo sull'umanità dei luoghi più diversi, dall'Australia alla Papua Nuova Guinea, alla costa del New Jersey. Si prepara leggendo romanzi, che le danno percezione dei luoghi, poi prende contatto con i soggetti. Tutto il resto è intuizione. "Sono cresciuta sulla costa del Maine, rocciosa, incontaminata, quasi deserta. La regione costiera del New Jersey, invece, è piena zeppa di case e di persone. È interessante il legame della gente con i luoghi, un attaccamento che rasentava l'ossessione." Le donne della foto avevano invitato Amy Toensing nella loro tenda sulla spiaggia per condividere un po' di vino, chiacchiere e risate. Poco dopo sono andate tutte a fare un bagno e Amy ha scattato questa foto in preda all'euforia data dalle onde.
-
dicembre 2010, Kabul Fotografia di Lynsey Addario Addario ha voluto incentrare il suo reportage sull'Afghanistan proprio sulle donne. "La cultura afghana è chiusa, non consente che le donne siano fotografate liberamente. Sentivo però di doverci provare." Nella foto, donne poliziotto si allenano a sparare in un poligono all'aperto. Solo poche ottengono il permesso da parte dei mariti o dalla famiglia di entrare nel corpo di polizia, benché il loro lavoro sia prezioso perché possono svolgere compiti vietati agli uomini, come perquisire abitazioni in cui sono presenti altre donne.
-
settembre 2003, Mumbai Fotografia di Jodi Cobb Documentare il traffico di esseri umani in tutto il mondo è stato un impegno gravoso, ma Cobb è convinta che questo lavoro andasse fatto: "Il problema è sottovalutato in questo paese e nessuno l'aveva affrontato in un'ottica globale." In alcune località gli abitanti l'hanno portata a scoprire situazioni nascoste. La fotografa è riuscita a entrare in uno dei quartieri a luci rosse più grandi del mondo, quello di Mumbai, dove la prostituzione è un affare che si svolge alla luce del giorno. In questa scatto sono ritratte due donne sulla soglia delle loro pinjaras, che in hindi significa gabbie. Molte ragazze vengono costrette al mestiere dai trafficati, altre sono vendute dai genitori o dai mariti.
Disclaimer sull’uso delle immagini
Sulle immagini pubblicate in questo articolo, dichiaro di non detenerne alcun diritto d’autore e che non è mia intenzione appropriarmene indebitamente. Se la National Geographic Italia, Gruppo Editoriale L’Espresso S.p.A., che detiente il copyright di tutte le foto, non ne accetta la condivisione su questo sito, è pregata di inviare una e-email da questa pagina, così che si possa risolvere rapidamente qualunque contenzioso.