Cos’è l’articolo 67

by | Mar 4, 2013 | Cultura e società | 0 comments

Qualcuno ieri (e anche oggi) mi ha detto che in fondo, considerando i casi (nefasti) dei Razzi e degli Scilipoti, il trasformismo fa male a questo paese. Verità sacrosanta! Soprattutto se quei De Gregorio si sono spostati da qua a là dopo un’ accertata corruzione. Qualcuno mi ha detto che è arrivato il momento di cambiare la Costituzione a cominciare dal tanto citato articolo 67!

Mi trovo quindi nella situazione – imbarazzante l’impreparazione italiana di educazione civica! – di dover spiegare che, se è vero che il trasformismo e la corruzione sono alcuni dei mali della nostra Repubblica, è altrettanto vero che l’articolo 67 è uno dei tanti anticorpi che i nostri Padri Costituenti hanno donato alla democrazia.

L’articolo recita:

Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato.

Perchè questo articolo è un anticorpo della democrazia?

Facciamo solo due esempi (che sono quelli che ho fatto alla ragazzina con cui ho parlato stamane!).

Esempio 1: Mettiamo che l’onorevole x, eletto nelle liste del partito y, si trovi nella situazione di dover votare una legge, proposta dal suo partito, che istituisce la pena di morte per tutti i ladri.
Se fossimo in un paese dove vige il mandato imperativo (che fu abolito in Francia con la Rivoluzione Francese e in Italia dallo Statuto Albertino e che prevede il vincolo tra l’elettore e l’eletto), il parlamentare x, benché in disaccordo, sarebbe tenuto a votare in linea con il suo partito unicamente perché ne è diretta espressione. 

censura

Esempio 2: Mettiamo che l’onorevole x, eletto nel collegio z (per puro esempio, costituito da elettori razzisti), si trovi nella situazione di dover votare una legge (voluta dai suoi elettori) che vieta ai figli degli immigrati di studiare nelle stesse classi dei figli degli italiani.
Ora, se non esistesse la libertà di mandato, quel parlamentare dovrebbe votare a favore della legge razzista, anche se non fosse d’accordo.

La nostra Costituzione conferisce al parlamentare la responsabilità politica delle sue azioni, ed egli avrà il diritto e il dovere di scegliere cosa è meglio per la Repubblica.

E’ la responsabilità politica dei singoli che ci preserva dal pensiero unico, dall’uomo unico, dal potere unico.

Questo non vuol dire che non sia necessaria una revisione del regolamento del Parlamento per evitare che si possano effettuare ribaltoni provocati da corrotti e “trasformisti” dell’ultima ora.
La libertà individuale in uno Stato democratico dev’essere sempre soggetta alla responsabilità nei confronti della Nazione.

La ragazzina stamattina ha capito e mi ha ringraziato. Le è piaciuta questa cosa della libertà ed è andata a scuola più contenta.

La libertà però sembra non piacere al comico genovese.

Ma voglio essere clemente con lui e non stare sempre a dire che sta prendendo sempre più le sembianze di un misero dittatore impazzito. Voglio essere clemente e, poiché credo con convinzione che la cultura elevi lo spirito, oggi gli invierò un bignami di Diritto Costituzionale.
Ovviamente in formato digitale, perché di ecologia parlavamo noi ben prima che lui ne urlasse da dietro una tastiera.

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